mercoledì 16 luglio 2014

RECENSIONE: PICCOLI LIMONI GIALLI


Ciao a tutti!!! Sono appena rientrata dal lavoro con una mega contrattura alla schiena, questi continui sbalzi di temperatura non mi fanno certo bene.... comunque sono sicura che un po' di ghiaccio e di riposo risolveranno il problema. 
Ma passo alla recensione di oggi, per la quale, forse a causa del dolore, sono stata particolarmente severa....


Titolo: Piccoli limoni gialli
Autore: Kajsa Ingemarsson
Casa Editrice: Mondadori
Uscita:  2012
Pagine: 396
Prezzo:  9,90 € 

TRAMA

Agnes ha tutto ciò che si può desiderare: un lavoro che adora, un fidanzato bello e innamorato, una famiglia amorevole e sempre pronta a sostenerla.
Il capo tenta goffamente di molestarla e, vistosi respinto, la licenzia. Rientrando a casa frustrata e amareggiata viene accolta, anziché dall'abbraccio consolatorio del fidanzato, dalla notizia che lui ha deciso di lasciarla. E un'altra brutta sorpresa è in arrivo dai genitori¿ Ce n'è di che chiudersi in casa a compiangersi.
E invece Agnes non vuole darsi per vinta e, superato l'iniziale sconforto, cerca di riprendere in mano la propria vita accettando la proposta di un amico: aprire insieme un piccolo ristorante che diffonda nell'inverno svedese profumi e sapori del Mediterraneo e di quei Piccoli limoni gialli che diventeranno la loro insegna. I due investono tutte le loro energie e i risparmi nella nuova avventura...
Ma sarà la scelta giusta? Riuscirà Agnes a riscattarsi e magari a ritrovare l'amore?
Acclamato bestseller in Svezia e nelle decine di Paesi in cui è stato tradotto, Piccoli limoni gialli è una tenera e frizzante commedia degli equivoci degli anni Duemila. 

COSA NE PENSO

Avevo notato questo libro circa un anno fa, ed era sempre rimasto sulla mia wishlist fino a un paio di settimane fa.
Io avevo immaginato una frizzante commedia, magari ambientata sulla costa svedese, con mare e tanti turisti.... niente di più sbagliato: il libro è interamente ambientato a Stoccolma, durante l'inverno e l'inizio della primavere (ma una primavera fredda). Anche lo stile era molto diverso da come lo immaginavo: severo, niente battute o ironia che alleggerisse i toni.

Agnes,  la protagonista, non mi è per niente piaciuta: l'ho trovata paurosa, timida, insignificante; l'unico suo pregio è di essere brava nel suo lavoro; Agnes è una cameriera/maitre di sala, e nelle prime righe è incollata ad un angolo della cantina del ristorante, col suo capo che la sta molestando.... la ragazza non prova neppure a reagire, e solo dopo un beeeeel po' afferra a casaccio una bottiglia dallo scaffale dei vini per spaccarla in testa al bastardo.... ma ovviamente non gliela spacca in testa, si ferma perchè lui sembra spaventato (poverino!!).... e viene pure licenziata perchè la stessa bottiglia le sfugge di mano, e ovviamente era una bottiglia costosissima! Invece di invocare la legittima difesa, (e magari denunciare il bastardo), Agnes se ne va con la coda tra le gambe, non riscuote le ultime settimane di paga e accetta senza fiatare che lui sparga delle cattive referenze su di lei nel mondo della ristorazione.
Il suo ragazzo la tratta come una pazza da piedi e la lascia per una gallina senza cervello con due bombe siliconate? Nessun problema, lei litiga con i suoi amici che dicono che lui è un bastardo e lo difende a spada tratta!! Sua sorella le confida che lui ci ha provato per ben due volte con lei? Beh, ma insomma, è una cosa perdonabile e sua sorella non si deve permettere di parlare male del suo povero Tobias!
Insomma, questa ragazza non sa neppure cosa sia l'orgoglio.

Dal momento che io sono in un periodo di cambiamento lavorativo, in questo momento sto leggendo dei libri in cui i protagonisti devono cambiare le loro vite e rimettersi in gioco: sicuramente questo libro soddisfa questo criterio.
Agnes, ormai disoccupata e single, attraversa un periodo di depressione ma alla fine si rimette in pista e cerca un nuovo lavoro; un giorno, all'agenzia di collocamento, incontra un suo amico che sta aprendo un ristorante, il Piccoli limoni gialli, e decide di accettare il posto.
Agnes partecipa attivamente alla riuscita del ristorante, collabora nella scelta del menu, nella selezione del personale, perfino nei restauri, e ama il ristorante come se fosse il suo.
Un giorno si sparge la voce che la famosa critica gastronomica Lola, di cui nessuno conosce l'identità, voglia recensire il ristorante.... ma vi lascio con la curiosità di sapere come andrà il ristorante e come finirà la storia di Agnes: riuscirà a dimenticarsi del suo ex? E ad acquistare un briciolo di rispetto per sè stessa?

Un particolare che mi ha colpita è stata la quantità di ubriacature che tutti sembrano avere a Stoccolma; è vero che si tratta di un paese nordico e che è risaputo che bevano molto, ma leggerlo nero su bianco in un libro mi ha fatto un effetto molto più forte.

Stagione: inverno; la neve è ovunque e la protagonista è grigia.

5 commenti:

  1. Sembra uno schiaffo in piena faccia questa recensione! Non lo leggerò di sicuro *___*

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    1. Col senno di poi,non lo leggerei piu' neppure io...

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  2. Non lo conoscevo ma protagonista non mi piace affatto dalla tua recensione... È stupida o cosa? D:
    Non penso proprio che lo leggerò

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  3. in questo periodo ho bisogno di calore, lascerò perdere questo

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