venerdì 29 maggio 2015

RECENSIONE: MORTE A PEMBERLEY


Buongiorno a tutti e a tutte!! Ormai anche maggio è agli sgoccioli, io sto finendo gli ultimi titoli della mia TBR mensile. In questo momento sono immersa in "Non mi piaci ma ti amo", che mi sta piacendo molto e mi sta regalando delle enormi risate! Lo consiglio a chi desidera leggere una commedia romantica con tanta allegria.
La recensione di oggi è su "Morte a Pemberley" di P.D.James, so che ne ho già parlato nell'ultimo post sui retelling di Orgoglio e Pregiudizio (qui), ma sono in piena immersione di Downton Abbey, e quindi la vecchia Inghilterra mi ispira molto....

TRAMA

Inghilterra, 1803. Sono passati sei anni da quando Elizabeth e Darcy hanno iniziato la loro vita insieme nella splendida tenuta di Pemberley. Elizabeth è felice del suo ruolo di padrona di casa ed è madre di due bellissimi bambini. La sorella maggiore Jane, cui lei è legatissima, vive nelle vicinanze insieme al marito Charles, vecchio amico di Darcy, e il suo adorato padre, Mr Bennet, va spesso a farle visita. Ma in una fredda e piovosa serata d'ottobre, mentre fervono gli ultimi preparativi per il grande ballo d'autunno che si terrà il giorno successivo, l'universo tranquillo e ordinato di Pemberley viene scosso all'improvviso dalla comparsa di Lydia, la sorella minore di Elizabeth e Jane. In preda a una crisi isterica la giovane donna urla che suo marito, l'ambiguo e disonesto Wickham, non gradito a Pemberley per la sua condotta immorale, è appena stato ucciso proprio lì, nel bosco della tenuta. Di colpo, l'ombra pesante e cupa del delitto offusca l'eleganza e l'armonia di Pemberley, e i protagonisti si ritrovano loro malgrado coinvolti in una vicenda dai contorni drammatici.  

COSA NE PENSO

Allora allora..... "Orgoglio e pregiudizio" è un libro a cui sono molto affezionata, lo rileggo periodicamente anche se ormai lo ricordo a memoria, quindi un libro che si proponesse di essere il suo immaginario seguito mi ispirava molto, ma avrebbe anche potuto essere un enorme disastro.
 P.D.James, che non conoscevo ancora (mi cospargo il capo di ceneri!!!) è riuscita a richiamare molto bene le atmosfere del romanzo della Austen, sia a livello di stile di scrittura sia nel carattere dei personaggi, quindi ho potuto ritenermi soddisfatta.

Ritrovare Elisabeth e Darcy dopo sei anni di matrimonio e vedere come se la cavavano nel gestire Pemberley è stato magnifico, e mi è molto piaciuta la cura dell'autrice nello spiegare le incombenze di Elisabeth in una grande tenuta di campagna. Meno spazio è stato riservato a sua sorella Jane, ma dopotutto Elisabeth è sempre stata la vera protagonista, anche in Orgoglio.
Introdurre un omicidio è stato un altro colpo di genio, non so se la Austen l'avrebbe approvato ma io l'ho trovato geniale, soprattutto considerando che vi fosse coinvolto quel pezzente di Wickam e la stupidissima sorella Lydia.

Unica pecca, secondo me, è che dopo una prima metà del libro molto brillante la narrazione si appiattisce: le indagini dell'omicidio vengono portate avanti con un'inchiesta e un processo, ma senza che Elisabeth e Darcy ne prendano parte o scoprano alcunchè. Avrei probabilmente preferito che si improvvisassero detective, magari inconsapevolmente.

Stagione: il clima inglese e il clima di tensione mi hanno richiamato l'autunno. Magari durante una serata di pioggia!

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