mercoledì 22 aprile 2015

RECENSIONE: CIGNI SELVATICI


Buongiorno lettori!!!
Oramai anche il mese di aprile si avvia alla fine, io non penso finirò la mia TBR di questo mese, ma sicuramente sto avanzando bene in generale.
Letture a parte, come procedono le mie giornate? In generale, durante il giorno ho moltissime cose da fare (come tutti del resto), sono più libera di sera, e in questo momento guardo molte serie televisive.... ma ve ne parlerò meglio in un altro post, oggi voglio pubblicare la recensione di Cigni selvatici, ho notato che diversi di voi me l'hanno chiesto, quindi eccovi accontentati!


TRAMA

La storia vera di "tre figlie della Cina" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall'epoca dei "signori della guerra" all'occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale. Allevata come una "Guardia rossa", Jung Chang raccoglierà infine l'eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell'Himalaya, fino all'insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l'Inghilterra. 



COSA NE PENSO

Allora allora, come probabilmente saprete già, a marzo mi sono concentrata sui libri ambientati tra Cina e Giappone, quindi ho letto anche Cigni selvatici... che comincia negli stessi anni in cui finisce Fiore di neve e il ventaglio segreto che avevo letto appena prima (recensione qui), quindi per me è stato molto facile riprendere il filo dove l'avevo lasciato.... 

L'intera vicenda dura circa un secolo, si parte con la storia della  vita della nonna, poi della mamma ed infine della  scrittrice stessa, per un totale di quasi 700 pagine.... non iniziatelo se avete poco tempo, o se cercate una lettura disimpegnata: i temi trattati sono seri e a volte pesanti, si parte con la condizione delle donne alla fine del 1800 (la nonna), per passare poi all'ascesa e all'instaurazione del comunismo (la mamma) e alla sua crisi e caduta (la mamma e la figlia).

L'autrice scrive in modo veramente incantevole, ed è un piacere leggere questo libro, tuttavia ci sono dei punti che risultano più noiosi, perchè le vite dei protagonisti vengono momentaneamente messe da parte per poter descrivere delle riforme o delle scelte politiche; senza questi passaggi peraltro non si capirebbe niente, ma sicuramente appesantiscono un po' la narrazione.

All'inizio del libro sono presenti una cartina geografica, una cronologia dei principali avvenimenti storici e della vita dei personaggi e un albero genealogico; a me sono serviti tantissimo per orientarmi, anche perchè ogni tanto un personaggio decideva di cambiare nome per un qualche motivo, oppure rispuntava fuori dopo 300 pagine in cui non se ne era parlato, e facevo fatica a ricollegare chi fosse!

Il mio giudizio è simile a quello che ho avuto per Fiore di neve e il ventaglio segreto: questi temi li studiamo tutti a scuola, ma in modo molto asettico e senza calarci veramente all'interno del problema, e il risultato è un "sapere senza sapere": libri del genere ci permettono di capire veramente come sono andate le cose, e cosa ha significato per la popolazione, quindi, nonostante la pesantezza di alcuni passaggi, è un libro che consiglio veramente a tutti.

Stagione: la durezza dei temi e anche di alcuni passaggi mi fanno scegliere l'autunno







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