Ciao a tutti!!! Grazie al cielo, il mio ritorno al lavoro e' stato tranquillo, la settimana è un po' floscia e io riprendo i ritmi con calma: questo pomeriggio sono a casa, e ne approfitto per postare questa recensione e per preparare un paio di post per la settimana prossima (che si preannuncia invece più intensa....).
Sono anche contenta che non faccia troppo caldo, io soffro tantissimo durante l'estate perchè ho la pressione bassa e rischio sempre di svenire -_-'
Ad ogni modo, eccovi la recensione di questa settimana, Borgo Propizio di Loredana Limone!!!
Titolo: Borgo Propizio
Autore: Loredana Limone
Casa Editrice: TEA
Collana: Teadue
Uscita: 2013
Pagine: 289
Prezzo: 9,00 €
TRAMA
Quasi tutte le fiabe cominciano con C'era una
volta, ma questa è diversa. Questa comincia con C'è una volta... Perché è
oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese
in collina, in un'Italia che può sembrare un po' fuori dal tempo, le
pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria.
Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma...
ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di
ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire
grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse
coniugare i verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati
e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di
anelli... Ma c'è anche una grande felicità: l'amore, sbocciato
all'improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare
zitella con la sorella Marietta, maga dell'uncinetto. Un amore che
riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma,
non si parla d'altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia
Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante.
Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella
vita di tutti...
COSA NE PENSO
Come ben sapete, avevo già letto il secondo libro di Loredana Limone, E le stelle non stanno a guardare (qui la mia recensione), e ne ero rimasta veramente affascinata; era solo questione di tempo, quindi, prima che mi decidessi a leggere Borgo Propizio, l'inizio di tutta la storia.
Leggere questo libro sapendo già come sarebbero evoluti tutti i personaggi non ha tolto nulla al piacere della lettura, anzi me la sono gustata di più, ridevo sotto i baffi al pensiero di quello che sarebbe successo dopo, nel secondo libro.
Borgo Propizio e Le stelle possono essere anche letti separatamente, ma vi assicuro che se inizierete con uno dei due ve ne inamorerete a tal punto da volere a tutti i costi leggere anche il secondo.
Ma come inizia questa storia? Non con "c'era una volta", ci avverte l'autrice nella prima pagina!
Borgo Propizio è un cadente borgo sopra una collinetta, da cui i giovani fuggono disperati e in cui non esiste un minimo di privacy perchè tutti si fanno gli affari di tutti: la situazione inizia a cambiare quando Belinda decide di aprire una latteria nella piazza centrale del paese; Belinda è una ragazza esplosiva e con una passione sfrenata per il latte (che beve durante tutti i pasti al posto del vino o dell'acqua), e la latteria diventa il centro attorno a cui le vite degli altri personaggi iniziano a ruotare: Ruggero, muratore che può costruire tutto e che per essere architetto "gli manca solo il pezzo di carta", che si occupa dei restauri del negozio; Mariolina e la sorella Marietta, sorelle zitelle che vanno a chiacchierarci e a cercare consiglio; Ornella e la sua petulante madre, e perfino il fantasma del Borgo (!!!!).
In questo libro si parla di sogni e di come realizzarli, di amicizie, di amore (persi, ritrovati e nuovi), di come perdonare e andare avanti.
Lo stile è sempre fresco e frizzante, non avevo mai voglia di posare il libro e soprattutto non volevo dire arrivederci ai personaggi nell'ultima pagina. Credo che la magia di Borgo Propizio sia proprio di riscaldare il cuore e offrire respiro e svago alla mente: anche le disavventure, quando colpiscono i personaggi, sono sempre affrontabili, sempre superabili con leggerezza e una punta di sarcasmo: insomma, leggendo questo libro io ho sempre sorriso!!
Sinceramente, ho solo tre critiche da muovere all'autrice: la prima è di non aver inserito anche in questo suo primo romanzo il mio personaggio preferito, ossia la "sdrucita sartina"; il secondo, di avere una voglia matta di provare il latte alla vaniglia di Belinda, e di non riuscire a ricrearlo (forse il mio latte è peggiore del suo); il terzo ed ultimo è di non avere ancora pubblicato il terzo romanzo ambientato a Borgo Propizio.
Stagione: scelgo l'estate, e non solo perchè è la stagione in cui è ambientato il libro, ma anche perchè si tratta di un libro che scalda il cuore, che solleva il morale e fa sentire in vacanza anche se siamo ancora al lavoro.
Leggere questo libro sapendo già come sarebbero evoluti tutti i personaggi non ha tolto nulla al piacere della lettura, anzi me la sono gustata di più, ridevo sotto i baffi al pensiero di quello che sarebbe successo dopo, nel secondo libro.
Borgo Propizio e Le stelle possono essere anche letti separatamente, ma vi assicuro che se inizierete con uno dei due ve ne inamorerete a tal punto da volere a tutti i costi leggere anche il secondo.
Ma come inizia questa storia? Non con "c'era una volta", ci avverte l'autrice nella prima pagina!
Borgo Propizio è un cadente borgo sopra una collinetta, da cui i giovani fuggono disperati e in cui non esiste un minimo di privacy perchè tutti si fanno gli affari di tutti: la situazione inizia a cambiare quando Belinda decide di aprire una latteria nella piazza centrale del paese; Belinda è una ragazza esplosiva e con una passione sfrenata per il latte (che beve durante tutti i pasti al posto del vino o dell'acqua), e la latteria diventa il centro attorno a cui le vite degli altri personaggi iniziano a ruotare: Ruggero, muratore che può costruire tutto e che per essere architetto "gli manca solo il pezzo di carta", che si occupa dei restauri del negozio; Mariolina e la sorella Marietta, sorelle zitelle che vanno a chiacchierarci e a cercare consiglio; Ornella e la sua petulante madre, e perfino il fantasma del Borgo (!!!!).
In questo libro si parla di sogni e di come realizzarli, di amicizie, di amore (persi, ritrovati e nuovi), di come perdonare e andare avanti.
Lo stile è sempre fresco e frizzante, non avevo mai voglia di posare il libro e soprattutto non volevo dire arrivederci ai personaggi nell'ultima pagina. Credo che la magia di Borgo Propizio sia proprio di riscaldare il cuore e offrire respiro e svago alla mente: anche le disavventure, quando colpiscono i personaggi, sono sempre affrontabili, sempre superabili con leggerezza e una punta di sarcasmo: insomma, leggendo questo libro io ho sempre sorriso!!
Sinceramente, ho solo tre critiche da muovere all'autrice: la prima è di non aver inserito anche in questo suo primo romanzo il mio personaggio preferito, ossia la "sdrucita sartina"; il secondo, di avere una voglia matta di provare il latte alla vaniglia di Belinda, e di non riuscire a ricrearlo (forse il mio latte è peggiore del suo); il terzo ed ultimo è di non avere ancora pubblicato il terzo romanzo ambientato a Borgo Propizio.
Stagione: scelgo l'estate, e non solo perchè è la stagione in cui è ambientato il libro, ma anche perchè si tratta di un libro che scalda il cuore, che solleva il morale e fa sentire in vacanza anche se siamo ancora al lavoro.